Il Testo di riferimento per la Comprensione degli Elementi caratterizzanti la Disciplina Yogica, condiviso sia dalle diverse scuole che in ambito internazionale, coincide con la raccolta di centonovantasei aforismi intitolata Yoga Sutra, la cui datazione viene generalmente collocata intorno al Terzo secolo a.C.
All’interno dei Sutra, l’autore Patanjali indica gli 8 Stadi o Livelli dell’Ashtanga (dall’unione di Ashta, che significa Otto, e Anga che significa Stadi, o Livelli) attraverso i quali si rende possibile il perseguimento del fine primario dello YOGA, definito con l’espressione sanscrita Citta Vritti Niroda e coincidente con il superamento delle fluttuazioni di natura mentale,
Tali stadi sono interpretabili quali fasi progressive nel percorso di yoga che ciascuno compie durante la vita (B.K.S. Iyengar, 2003) nel perseguimento dell’Autorealizzazione e corrispondono a:
I. Yama: principi etici, regole di comportamento
– Ahimsa: innocenza, non nuocere, non violenza;
– Satya: onestà, verità;
– Asteya: astensione dal furto;
– Brahmacarya: giusto utilizzo dell’energia;
– Aparigraha: assenza di avidità;
II. Niyama: autodisciplina, autoregolazione del proprio atteggiamento
– Saucha: pulizia, salute fisica, purezza;
– Santosa: appagamento, felicità della mente, facoltà di giorie;
– Tapas: ardore, fervore nel lavoro, desiderio bruciante di evoluzione spirituale;
– Svadhyaya: studio di sé stessi, ricerca interiore;
– Ishvara Pranidhana: devozione, resa, abbandono all’intelligenza superiore;
III. Asana: Posizioni Fisiche, Posture
IV. Pranayama:Scienza della Respirazione e del flusso vitale
V. Pratyahara: Ritrazione dei Sensi dai loro oggetti
VI. Dharana: Concentrazione
VII. Dhyana: Meditazione
VIII. Samadhi: Unione del meditante con l’oggetto della meditazione
Visivamente, l’immagine evocata dal sistema Ashtanga, o Yoga a Otto Membra corrisponde a quella di un Albero, saldamente piantato nella terra grazie alle radici che si nutrono dell’aderenza etica alle Yama.
Il tronco, solido e resistente alle avversità, rappresenta i principi morali dei Niyama, mentre i rami raffigurano le Asana, o posture, delle quali riflettono forza, resistenza, e flessibilità, a sostegno delle foglie e dei relativi scambi gassosi con l’ambiente naturale, ritraenti la disciplina respiratoria yogica, il Pranayama.
I tre stadi meditativi conseguenti, Pratyahara, Dharana e Dhyana, rappresentano, rispettivamente, la corteccia che protegge l’albero dalle sensazioni esterne (Pratyahara), la linfa che scorre lungo il corpo dell’albero apportando nutrimento (Dharana), e il fiore che si apre alla luce gradatamente (Dhyana), fino a trasformarsi nel frutto pieno e maturo del Samadhi, che coincide con il raggiungimento della Consapevolezza Integrale.
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