Con la parola YOGA si identifica un vero e proprio Sistema Multidisciplinare, che coinvolge la sfera psicofisica umana nella sua totalità e le cui radici millenarie affondano nel bisogno, pressoché universale ed innato, di perseguire le finalità essenziali della vita umana, quali lo stato di Benessere, di Armonia, di Consapevolezza, e di Realizzazione, attraverso la pratica di una serie di discipline, diverse e complementari, di tipo posturale e motorio (Asana e Sequenze di Asana), respiratorio (Pranayama), mentale (Pratyahara), energetico (Dharana), e spirituale (Dhyana, Samadhi).
Coerentemente con la sua natura multidisciplinare ed articolata, anche da una prospettiva linguistica e semantica la parola YOGA assume molteplici significati, a cominciare da quelli enunciati ed illustrati dallo psicoterapeuta Roberto Assagioli, padre fondatore della Psicosintesi, quale branca della Psicologia in cui l’approccio scientifico occidentale confluisce naturalmente nel Patrimonio Sapienziale del sistema Yogico e delle Discipline orientali.
Nella sua Introduzione agli Yoga Sutra di Patanjali [1], R. Assagioli sottolinea come il termine Yoga, derivante dalla radice sanscrita Yug che significa Unire, Congiungere, possa tradursi con l’espressione di Scienza dell’Unione, nell’accezione semantica di Unione fra l’Umano e il Divino, fra Coscienza Individuale e Coscienza Universale, fra la Psiche e lo Spirito. Scrive, inoltre, Assagioli:
Patanjali indica all’uomo la via per arrivare a “conoscere se stesso quale egli è in realtà” (I, 3), cioè un’Anima, un Centro di autocoscienza spirituale. Egli guida alla scoperta del vero Io, pura essenza spirituale, insegnando come si eliminano i vari ostacoli fisici e psichici, consci e inconsci che si frappongono alla sua realizzazione nella coscienza umana. Tale unione fra Anima e personalità corrisponde a quella che con linguaggio moderno si chiama “psicosintesi spirituale” o, in termini mistici, “rigenerazione” e “seconda nascita”. Essa produce una vera conversione o rivoluzione nell’uomo, poiché il suo centro di coscienza e di interesse è trasferito dal piccolo io personale al suo Essere reale “fatto ad immagine e somiglianza di Dio”, alla “Scintilla della Divina Fiamma” che egli è “in spirito e verità” (Assagioli, 1945).
In realtà, oltre l’esaustiva interpretazione dello psicoterapeuta R. Assagioli, nel concetto di Unione assunto dalla parola YOGA, è possibile scorgere altresì una tendenza armonizzante rivolta verso ogni aspetto della natura umana, quindi sia verso le polarità di genere, maschile e femminile, sia verso il dualismo emozionale e comportamentale che si manifesta, nelle dinamiche di vita quotidiana, attraverso il delinearsi di opposte polarità a livello percettivo, affettivo, relazionale, etc.
In questo senso, lo YOGA si pone come sistema di pratiche, nonché stile di vita, utile e funzionale a perseguire una condizione di Armonia, di ri-congiungimento, e quindi di Unione tra le opposte tendenze della Vita umana.
Inoltre, tra i significati della radice Yug, si evidenzia anche quello di Collegare, interpretabile alla luce del fine di “legare assieme i fili della mente”[2], che implica convogliare l’attività mentale in una direzione precisa, ovvero rivolgere e mantenere l’attenzione su un oggetto definito, predisponendo l’atteggiamento psicologico più funzionale ad una seduta di yoga.
Dalla stessa radice origina altresì il termine Giogo, coerentemente con la disciplina sottesa alla pratica dello Yoga, attraverso cui è possibile perseguire sia il dominio, o aggiogamento, di corpo e mente, sia la liberazione dal giogo di una condizione psichica incline alla continua distrazione e inquietudine.
All’interno dei Rig Veda, in riferimento all’unità semantica Yug si stabilisce che l’uomo deve aggiogare se stesso come un cavallo disposto ad obbedire, pur con finalità più trascendenti che rivolte alla valorizzazione delle proprie risorse, ma analogamente perseguibili attraverso l’esercizio del controllo sui propri istinti e pensieri.
Ulteriore accezione della parola YOGA è, infatti, quella di strumento per ottenere ciò che prima era inottenibile (Desikachar, 1995) ad indicare la stretta relazione tra il concetto di “cambiamento” e l’esercizio consapevole dello Yoga, riscontrabile dalle diversità di percezione, sforzo e risultato, sia sul piano fisico che su quello mentale, emozionale e, quindi, comportamentale.
YOGA significa dunque Unione, tra Terra e Cielo come tra Corpo e Spirito ma anche tra Polarità di genere, di sentire, di manifestare e divenire, oltre a suggerire un Collegamento tra i fili della mente irrequieta, e ad indicare un Giogo, quale efficace metafora da applicare all’istintualità più indomita della natura umana.
Tuttavia, quella ascrivibile allo YOGA è una complessità solo apparente, sia dal punto di vista disciplinare che dal punto di vista linguistico e semantico, poiché la semplicità essenziale che ne caratterizza pratica e finalità, è in realtà percepibile, dalla maggior parte di coloro che vi si accostano, sin dai primi approcci, ed è in grado di sciogliere muscoli e tensioni, rilassare ed ispirare gli animi, favorire il fluire dell’ Energia Vitale e di Risorse, ben oltre dunque, alle prospettive di ristrutturazione fisica, estetica, mentale o energetica con le quali, grazie ad una comunicazione talvolta più commerciale che esplicativa, si rischia di identificarne gli obbiettivi.
Riferimenti:
[1] R. Assagioli, Introduzione agli Yoga Sutra, Istituto di Psicosintesi – Scritti di R. Assagioli, Firenze, 1945.
[2] T.K.V. Desikachar, Il Cuore dello Yoga, Astrolabio, Roma, 1997.
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